La crisi non spaventa la Difesa. Nel 2013 un miliardo in più

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  1. Dezhead
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    La crisi non spaventa la Difesa
    Nel 2013 un miliardo in più


    E le spese aggiuntive
    non riguardano ancora
    i cacciabombardieri F-35


    Non è un segreto militare, però se ne è parlato così poco che è come se lo fosse: nel 2013 le spese per la Difesa in Italia aumenteranno di un miliardo di euro tondo rispetto al 2012, e questo mentre in tutto il Paese si fanno sacrifici inenarrabili per far quadrare i conti. Sia chiaro, l’osservazione non è polemica, non si intende dare un giudizio di valore, può darsi che questo stanziamento maggiorato sia giustificato (dato che, comunque, l’Italia in proporzione spende meno della media dei Paesi europei). Ma è bene che il miliardo in più non passi sotto silenzio e che se ne discutano apertamente i pro e i contro.

    Certo che è un bel paradosso che si facciano dibattiti infuocati (anche a livello parlamentare) sull’opportunità o meno di comprare i cacciabombardieri F-35 in questo periodo di crisi ma intanto si aumenta di un miliardo di euro il bilancio militare nell’indifferenza generale. Nota bene: questo miliardo in più per il 2013 non ha niente a che fare con gli F-35, non serve a finanziarne l’acquisto, perché i primi arriveranno nel 2015.

    Chi sostiene l’opportunità dell’aumento delle spese militari nel 2013 può sottolineare che non si tratta davvero di qualcosa in più ma di un semplice recupero rispetto ai sacrifici eccezionali del 2012; cioè di un ritorno al livello del 2011. E i numeri dicono che le cose stanno proprio così. Ma provate a verificare se questo recupero è previsto anche per tutti gli altri ministeri.

    Cominciamo da una precisazione importante. Quando si parla di bilancio della Difesa si possono intendere due cose differenti, cioè il bilancio complessivo del Ministero (che comprende le spese per i Carabinieri e per alcune voci ausiliarie) e quello più ristretto della vera a propria «funzione difesa», cioè i soli stanziamenti per Esercito, Marina e Aviazione. Ebbene, in tutti e due i casi si nota l’incremento da un miliardo di cui sopra.

    Ecco i numeri. Nel 2013 le spese complessive per la Difesa ammonteranno a 20,9 miliardi di euro, rispetto ai 19,9 miliardi del 2012, con un balzo (appunto) di quasi un miliardo. Per quanto riguarda la «funzione difesa» propriamente detta lo stanziamento nel 2013 sarà di 14,64 miliardi di euro contro 13,6 nel 2012. Quindi Esercito, Marina e Aviazione assorbono tutto il miliardo in più.

    L’incremento si nota anche in percentuale sul prodotto interno lordo. Se si suppone che il Pil nel 2013 resti invariato rispetto al 2012, le spese per la Difesa in senso lato (cioè compresi i Carabinieri eccetera) aumentano dall’1,276 all’1,32% del Pil; se si guarda alla sola «funzione difesa» lo stanziamento cresce dallo 0,87% allo 0,92%. In realtà è possibile (o probabile) che il 2013 sia ancora di recessione e in questo caso il peso degli stanziamenti per la difesa sul Pil risulterebbe anche più alto.

    Il direttore del mensile Rid (Rivista italiana difesa) Pietro Batacchi, che dedica all’argomento una lunga analisi (a firma dello specialista Michael Mason) nel numero in edicola a gennaio, fa alcune osservazioni: «Per effetto del decreto legge 95/2012 gli stanziamenti per l’investimento subiranno una decurtazione di 236,1 milioni che esula dai numeri citati finora. Quindi il bilancio della funzione difesa effettivo per il 2013 sarà di 800 milioni superiore al 2012. Purtroppo non si riesce a riequilibrare l’allocazione dei fondi tra il personale, l’esercizio (cioè la manutenzione, l’addestramento eccetera) e l’investimento. Nel 2013 al personale andrà il 67,20%, mentre per l’esercizio c’è un misero 9,24% e per l’investimento un 23,56%. La ripartizione ottimale sarebbe 50-25-25 ma siamo lontanissimi».

    Servirebbe spostare risorse enormi dalle spese per il personale alle altre due voci. Oppure stanziare ancora più soldi per la Difesa, ma questo è proprio impossibile vista la situazione economica.
     
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0 replies since 31/12/2012, 13:17   15 views
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