Calevo, arrestato il quarto rapitore, sette le persone coinvolte

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  1. Dezhead
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    Calevo, arrestato il quarto rapitore
    sette le persone coinvolte


    Uno degli arrestati ha fornito indicazioni sullo schema organizzativo della banda. Albanese anche il quarto in manette. Almeno venti i nomi sui quali indaga la Procura. L'imprenditore libero con un blitz dopo 15 giorni di prigionia ha trascorso la notte di San Silvestro accanto alla madre, alla sorella e alla fidanzata. Quattrocento lumini accesi nella piazza di Lerici dove abita. Andrea Calevo parla della sua prigionia: "Mi dicevano che mi avrebbero venduto ad un'altra banda"

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    Ieri è stato arrestato il capobanda e due gregari; oggi un quarto uomo è stato ammanettato, anche lui responsabile del sequestro dell'imprenditore spezzino Andrea Calevo liberato ieri con un blitz dopo 15 giorni di prigionia. Ma sono almeno sette le persone che potrebbero avere avuto un ruolo attivo nel rapimento. Uno degli arrestati ha iniziato a collaborare, ha fatto nomi e spiegato i ruoli che ricoprivano nella banda. Tanti sono i nomi su cui indaga la Procura: almeno venti.

    Il quarto arresto - Il quarto arrestato è un albanese come uno degli tre accusati di aver rapito l'imprenditore. Si chiama Simon Halilaj e ha 26 anni. E' stato bloccato nel suo appartamento mentre dormiva. L'uomo è un dipendente di Pieluigi Destri, il settantenne imprenditore edile ritenuto il capo della banda e ideatore del sequestro, oltre che carceriere di Andrea nella cantina del suo villino. Ieri erano finiti in manette oltre all'anziano imprenditore, Davide Bandoni, 23 anni, suo nipote (foto), e Fabijan Vila, 20 anni, operaio edile albanese (le foto degli arrestati).

    "Coinvolti in quindici" - In tutto le persone coinvolte a vario titolo nel sequestro sono una ventina. Così è scritto nella prima informativa depositata in Procura dopo i primi arresti e la liberazione dell'ostaggio. Non tutti sarebbero inquisiti, ma interrogatori e accertamenti potrebbero in breve portare all'iscrizione dei loro nomi sul registro degli indagati come concorrenti e fiancheggiatori nel sequestro di persona.

    Traditi dal furgone bianco - E' stato il furgone bianco utilizzato dai rapitori a smascherare la banda. Una telecamera di sorveglianza lungo la strada per la villa dei Calevo, ha ripreso un furgone bianco che segue la macchina dell'imprenditore proprio la sera del sequestro. Era già tardi e a causa del buio non si legge bene la targa ma la telecamera ha ripreso particolari sufficienti per consentire agli investigatori di rintracciare il furgone: è stato facile poi arrivare a Pierluigi Destri.

    "Non conosco Destri anche se è un nostro cliente" - L'ex ostaggio non conosceva i suoi carcerieri: neppure il capo banda, imprenditore edile come lui, che con l'azienda Calevo aveva avuto contatti di tipo professionale: "Non ho assolutamente capito chi erano e non conoscevo nemmeno Destri. Mi hanno detto che è un mio cliente, ma non l'ho mai conosciuto. Non ho mai avuto problemi con clienti e con nessuno. Abbiamo avuto sempre degli ottimi rapporti con chiunque. Non ho mai avuto nessuna minaccia e nessuna ritorsione e non ho mai litigato per questioni di soldi. Sono una persona che piuttosto che litigare cerca di trovare un accordo".

    "Minacciavano di vendermi ad un'altra banda"- Andrea Calevo racconta poi della sua prigionia: "Quando mi hanno portato via non parlavano tanto, stavano sulle loro e all'inizio non pensavo che mi volessero sequestrare ma che mi volessero liberare poco dopo. Mi sono accorto di essere sequestrato quando mi hanno portato dentro la stanza. Nella prigione i rapitori arrivavano sempre con il volto coperto, mi davano da mangiare, parlavano poco e mi trattavano bene, ma dopo 15 giorni che non succedeva nulla, gli animi si potevano scaldare e dicevano che poteva succedermi qualcosa. Dicevano che mi avrebbero venduto e che i nuovi rapitori, mi avrebbero trattato peggio di loro. Due giorni fa ho pensato anche che non sarei mai più tornato a casa - confessa il 31enne - perchè avevo un po' perso le speranze, avevo paura che avendo loro paura mi potessero fare del male".

    Il giudice: "Obiettivo principale salvare l'ostaggio" - La madre del sequestrato, che quella sera di 15 giorni fa era in casa con suo figlio ed è stata testimone del rapimento, non ricorda esattamente se i banditi erano due o tre, ma rammenta che erano giovani e avevano accento slavo. "Abbiamo deciso l'irruzione nella villa di Sarzana la notte prima - ha detto il procuratore capo della Dda Michele di Lecce - perché il nostro obiettivo principale non era l'arresto dei sequestratori ma la liberazione del sequestrato. Ora che l'ostaggio è a casa sano e salvo, continueremo le indagini per completare la rosa dei indiziati".

    Lerici in festa: "Bentornato Andrea" - Ieri è stata una notte di San Silvestro felice per Andrea Calevo, forse il suo più bel Capodanno che ricorda. Dopo il terrore del sequestro, le minacce dei suoi carcerieri e il timore di finire ucciso, Andrea è ritornato a respirare la serenità della sua casa (foto), accanto alla madre Sandra, alla sorella Laura, alla fidanzata Ines e ai tanti amici che hanno voluto abbracciarlo dopo la liberazione. "Ho trascorso la sera con i miei e gli amici. Abbiamo festeggiato e mangiato insieme. Sono rimasto 15 giorni senza far niente, da solo. Ho dormito e sono rimasto sdraiato per 15 giorni. ho voglia di parlare, di stare con loro e festeggiare. Vacanze più avanti. Adesso voglio tornare alla vita di tutti i giorni".

    VIDEO: "Sono dimagrito"

    Anche Lerici è in festa. La notte, nella piazza del paese dove vive l'imprenditore, è stata interamente dedicata a lui. Quattrocento lumini hanno composto le parole 'Bentornato Andrea' e i dj gli hanno dedicato la musica e gli auguri allo scoccare della mezzanotte. Lungo l'Aurelia, gli striscioni appesi subito dopo il sequestro che chievano 'Andrea libero!' sono stati tutti modificati in 'Andrea è libero!'.
     
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0 replies since 1/1/2013, 15:18   38 views
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